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SPERLONGA E GAETA, UNA GIORNATA TRA MARE E VICOLI

Writer's picture: viaggiodacasaviaggiodacasa

Updated: Mar 24, 2021



Una giornata qualunque stanca della noia cittadina decido di fare un salto sulla costa laziale per oziare un po' a Sperlonga che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia e Gaeta.

Salgo in macchina, prendo l'Appia e in poco più di un'ora e mezza sono a Sperlonga, è possibile raggiungerla anche via treno si scende a Fondi e da lì si prende la navetta. Dopo aver parcheggiato mi inoltro in un labirinto di stretti vicoli e abitazioni così bianche che mi sembra di essere su un'isoletta delle Cicladi in Grecia.

Arroccato sulla collina di San Magno il borgo domina il mare con le sue candide palazzine, i suoi pittorici vicoletti ricchi di coloratissimi fiori e murales che illustrano la storia delle incursioni cinquecentesche del Barbarossa.

E' un piacere perdersi in questo labirinto di stradine con bambini che giocano e le commari sedute sull'uscio che fanno la calzetta, per ritrovarsi d’improvviso di fronte al mare, dove si specchiano la costa laziale con il promontorio del Circeo e le isole pontine.



Come ti dicevo mi ricorda molto la Grecia e non è un caso, infatti la tradizione vuole che qui sorgesse l'antica colonia greca Amyclae fondata dai Laoconi guidati da Glauco, figlio di Minosse re di Creta. La storia è contorta e le fonti non sono molte, fatto sta che i Laoconi successivamente si fondono con la popolazione locale degli Ausoni, il loro re muore ucciso da Enea e in poco tempo la città sparisce.

Qualche secolo più tardi arrivano i Romani che costruiscono l'antica Strada Flacca che facilita i commerci, in particolare quelli del vino locale il Cecubo e il Fundano molto richiesti nell'Urbe. La bellezza del litorale richiama l'attenzione di molti patrizi che costruiscono qui le loro ville, tra questi vi è l'imperatore Tiberio (42 a.C - 37d.C) che realizza la famosa Villa di Tiberio di cui ti parlerò più tardi.

Con la caduta dell'Impero Romano gli abitanti per ripararsi dalle incursioni dei Saraceni trovano riparo sul promontorio San Magno, si sviluppa così il primo nucleo abitativo noto come Speluncae, per via delle numerose cave naturali.

Con il tempo sorge il primo Castello che si amplia e si dota di una cinta muraria di cui restano solamente le porte di ingresso Porta Carrese e Porta Marina.

Nel '500, come ricordano i murales, viene distrutta dall'ottomano Khair-Ad-Din o meglio il Barbarossa e tra il Settecento e l'Ottocento assume l’attuale caratteristica struttura a forma di testuggine.



Dopo aver scattato foto ad ogni angolo del paese, mi ritrovo a chiacchierare con due simpatiche signore, che tra un punto e l'altro, mi raccontano come un sogno delle riprese del film "A 30 milioni di km dalla Terra" di Nathan Juran con tutte quelle "macchine pesantissime" = cineprese sparse per il paese e gente che andava e veniva, un vero spasso per l'epoca!

Mi raccontano alcune leggende sui pirati, sì perchè la costa Tirrenica da sempre è stata soggetta alle incursioni dei pirati e per questo è ricca di torri di avvistamento. A Sperlonga ne sopravvivono alcune: la Torre Centrale la più antica è incorporata tra i palazzi del paese come Torre del Nibbio, mentre la Torre Truglia sorta sui resti di una di epoca romana, domina la costa e ospita il Centro Educazione dell’Ambiente Marino del Parco Naturale Regionale “Riviera d’Ulisse”.


Concluse le quattro piacevoli chiacchiere, è arrivata l'ora di pranzo, decido così di mangiare una cosa al volo in spiaggia, così posso godermi il sole, la sabbia fina e dorata e le splendide acque cristalline, (per 22 anni consecutiva ha ottenuto il riconoscimento Bandiera Blu d’Europa).



Pausa relax finita mi sposto nella vicina Villa di Tiberio con la sua grotta realizzata nel I d.C. per volere del successore di Augusto, Tiberio appunto. Le rovine si riferiscono ad ambienti disposti intorno ad un cortile porticato dove si affaccia una fornace ed un forno per la cottura del pane.

Davanti alla grotta naturale vi sono strutture architettoniche ormai rovinate, mentre nella cavità vi è una peschiera (vasca) con al centro una sorta di pedana che un tempo ospitava una sala da pranzo

Nella villa era presente anche un Ninfeo con giochi d'acqua e una nicchia con il gruppo statuario dell’accecamento di Polifemo ed una vasca per il gruppo di Scilla.

Per visitarla è necessario passare per il bellissimo museo che ospita le statue, ritrovate anni fa frantumate in migliaia di pezzi che, grazie ad un accurato lavoro di restauro, sono state ricostruite.



Visto che è ancora giorno decido di proseguire e spingermi a Gaeta per una passeggiata e gustare un buon aperitivo.

Gaeta, località di mare collocata sull'antica Strada Flacca, da sempre meta molto ambita dagli antichi romani che vi costruirono ville e mausolei. Sulla sommità del Monte Orlando che domina Gaeta, vi è una costruzione cilindrica che colpisce l'attenzione ma che pochi conoscono: è il Mausoleo di Lucio Munazio Planco uno dei più imponenti mausolei romani, rimasto miracolosamente intatto, noto come“Torre d’Orlando”. Lucio che qui aveva una villa, nel 22 a.C. , per celebrare la sua carica di console, realizza questa struttura alta 9m e con 88m di diametro. Se il mausoleo è di Lucio perchè si chiama Torre d'Orlando? Perchè durante l'occupazione francese del XIII la chiamavano "tour roulante" (torre girevole) che con il tempo è divenuto "Torrolanda" e poi Torre d'Orlando.

Gaeta dopo la caduta dell'Impero Romano vive un periodo tormentato dalle scorribande dei Saraceni, si costituisce così il primo nucleo fortificato con il Castello del VI secolo, che corrisponde al vecchio borgo. Già nell'800 si afferma la flotta marina di Gaeta, diventa indipendente sia politicamente che economicamente con la coniatura del Follaro molto usata per i commerci marittimi, possiamo considerarla una Repubblica Marinara fino al 1140. In realtà in quell'anno viene invasa da Ruggero II di Sicilia ma le cose non cambiano di molto, poichè le permette di mantenere il carattere di repubblica marinara e la propria moneta e in più occasioni funge da capitale de facto del Regno di Sicilia. Federico II di Svevia realizza il Castello sulle costruzioni del precedente e la dota di nuove mura difensive. Nei secoli la città viene ampliata con la realizzazione di un nuovo castello detto Alfonsino con funzione di reggia per Alfonso V d'Aragona.

Nel 1571 da qui parte Marcantonio Colonna con la flotta pontificia per sconfiggere gli Ottomani e al suo ritorno dona alla Cattedrale lo Stendardo di Lepanto (stendardo benedetto da papa Pio V e issato sulla nave della flotta per proteggerla).

Dal 1734 viene conquistata da Carlo III di Borbone, divenendo sede strategica del Regno di Napoli. Nel 1849 Gaeta ospita Papa Pio IX che qui trova riparo dalla Repubblica Romana di Mazzini, e diventa Capitale dello Stato della Chiesa. Ispirato dalla bellezza e pace della Cappella d'Oro scrive l'enciclica Ubi Primum.

Il 13 febbraio 1861 Francesco II di Borbone capitola dopo 102 giorni di bombardamenti e si conclude così il Regno delle Due Sicilie.

Nel 1897 con Regio Decreto, il borgo di Gaeta diventa comune autonomo con il nome di "Comune di Elena" in onore dell'allora principessa Elena, futura regina d'Italia; mentre trenta anni dopo (1927), i Comuni di Gaeta e di Elena vengono nuovamente uniti sotto il nome Gaeta e diventa la principale base della Marina Militare italiana nel Tirreno, insieme a La Spezia.



Prima di sedermi al porto faccio un giro nel borgo vecchio per fotografare il tramonto dall'alto, salgo così verso il Castello e lungo la strada incontro il Tempio di San Francesco del 1222 realizzato da Carlo II d’Angiò a seguito di un soggiorno di San Francesco a Gaeta; la chiesa a seguito di un terremoto e un periodo di abbandono è stata ricostruita nell'Ottocento in stile Gotico.

Proseguo la mia salita tra i vicoli del paese, dalla sommità il paesaggio è bellissimo, mi affaccio ad una delle tante terrazze e contemplo il mare avvolto da un cielo roseo con le rondini e i gabbiani che si rincorrono...



E' tempo di scendere verso la città, prima dell'aperitivo sul lungomare faccio un salto al Santuario della Santissima Annunziata del 1321 con all'interno la suggestiva Cappella d’Oro, uno spettacolo per gli occhi ed il cuore.

Felice mi gusto un cocktail sul mare ed attendo la fine di questa bellissima giornata e poi via a casa...

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