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Sono tornata da pochi giorni e già vorrei ripartire, è proprio vero che il tempo vola quando si sta bene, non credi? Essendo entusiasta di questo viaggio ho deciso di condividere con te i luoghi che ho visitato e chissà che non ti venga voglia di fare un salto a vedere l’Arcipelago Pontino…
Troppe volte ho sentito dire che le isole sono da ricchi, ti assicuro che puoi goderti 6 giorni a spasso tra Ponza, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano (volendo anche Zannone) spendendo meno di 500€, impossibile? Seguimi e ti svelerò come fare. (Ovviamente il prezzo può non includere il trasporto fino al punto di imbarco per Ponza/Ventotene).
Ponza
Il mio viaggio inizia a Ponza, la maggiore dell'arcipelago, una bellissima isola di origine vulcanica, prevalentemente collinare con 40km di costa con spiagge rocciose e frastagliate. Essendo la più grande è quella che offre più alternative per dormire infatti tra hotel e case-vacanze c’è un’ampia scelta per tutti i portafogli.
Raggiungerla è facile grazie ai vari traghetti e aliscafi che ogni giorno partono da Anzio, Terracina, San Felice Circeo, Formia, Napoli e Ischia, io essendo in scooter mi sono imbarcata a Formia e in 2h e 30min il gioco è fatto (costo biglietto x2 persone + scooter 96,50€ totali).
Appena sbarcata vengo accolta dalla quinta scenica del Porto Borbonico dalla forma a ferro di cavallo che amorevolmente ti abbraccia e ti dà il benvenuto con le sue casette dai mille colori, dove si distinguono bene gli antichi magazzini rosso porpora ed il Palazzo Comunale che vigila il molo con il suo giallo tenue. Realizzato sopra i resti dell'antico porto romano da Ferdinando IV di Borbone per mano dell'ingegnere Francesco Carpi e del Maggiore Antonio Winspeare, è uno degli esempi migliori di architettura borbonica e sono certa che ti conquisterà.
L’isola è un mix di storie infatti, incontrerai i resti della gloriosa epoca romana quando era un'ambita località turistica e poi di confino che amabilmente si intrecciano con la ricostruzione dei Borbone e il periodo fascista che la porta ad essere terra di confino per gli oppositori politici.
Te lo confermano le Grotte di Pilato che si trovano a due passi dal Porto, queste sono ovviamente di epoca romana ed erano usate per allevare murene e non solo, con un sistema di collegamenti che permettevano ai pesci di entrare ma non di uscire. Vicine vi sono le spiagge private e le piscine dei romani, accessibili tramite tunnel nella roccia, collegati alla sontuosa villa di Augusto ormai sparita, si trovano sotto Punta della Madonna e sono visibili già dal traghetto.
Il porto essendo il centro della vita dell'isola, è la zona che ho scelto per dormire, in particolare ho preso un monolocale a 30 gradini dal corso principale, dotato di tutti i comfort e con vista sull’isola (prezzo camera 30€ a persona per notte). Questa zona è comoda perché ti permette di raggiungere qualsiasi posto con le navette e il taxi, oppure puoi noleggiare uno scooter. La maggior parte dei locali e ristoranti si trovano qui e i supermercati sono meno cari rispetto ad altre zone (il Conad ti assicuro è una salvezza perché è molto assortito e non ti spella). Inoltre, di sera si tinge di mille lucine e tutto sembra magico, i pescatori si preparano per il giorno dopo, i locali si riempiono e la folla si ubriaca di vino, mare, gioia e bellezza, ed io di loro...
Se preferisci la quiete ti consiglio di prendere casa a Santa Maria, una frazione a mo’ di borgo con spiaggetta e piccolo porticciolo a10min a piedi da Ponza (raggiungibile tramite un tunnel del sec I a.C. bellissimo), qui la vita scorre lentamente e alcune case sono sulla spiaggia.
Altra località fuori dal turismo di massa è Le Forna che si trova sul versante orientale sicuramente il più bello da punto di vista panoramico perché si affaccia su Palmarola e con accesso alla maggior parte delle calette (Piscine Naturali, Feola, dell’Acqua). Ho alloggiato qui anni fa e ti assicuro che è comoda, potrai raggiungere il porto in scooter, taxi e navetta in meno di 20min.
Tornando a Ponza paese a vederlo dal porto sembra piccino ma in realtà è un groviglio di vicoli dalle casette bianche, celesti e rosa che si inerpicano verso il Monte Guardia, la punta più alta dell’isola. Se ti piace fare trekking un giro fino alla cima non puoi fartelo scappare, il percorso è in salita ma è abbastanza agevole e man mano che si lasciano le case alle spalle la vista diventa sempre più bella.
Altro punto panoramico che ti consiglio e che sicuramente non trovi su altri siti è il Cimitero di Punta della Madonna (lun - dom 7-13:00). Lo so può sembrare lugubre ma la vista è davvero suggestiva, inoltre è uno degli esempi di architettura cimiteriale più belli d’Italia per via della sua posizione arroccata su uno sperone che scende a picco sul mare.
Sempre restando nel paese se sei appassionato di archeologia o semplicemente ti imbatti in una giornata di pioggia un’ottima alternativa al mare è la visita alla Cisterna della Dragonara, scavata nel tufo a mo’ di scacchiera, usata fino a poco fa per raccogliere l'acqua piovana. Per visitarla si deve contattare la Proloco Ponza.
Siamo su un'isola quindi ciò che più ci attrae probabilmente è il mare e qui è davvero meraviglioso! L'acqua è pulitissima con colori che variano dal blu al tiffany, a seconda del tipo di fondale ed ogni angolo è diverso dall'altro, l'ho scelta proprio per la sua varietà di calette una più bella dell’altra. Per iniziare ti consiglierei un’escursione in barca così da avere una panoramica dell’isola e scegliere cosa vedere nei giorni seguenti. Le escursioni dell'isola ti danno anche la possibilità di vedere tutta Ponza e una delle isole più belle del mondo ovvero Palmarola, ovviamente conviene la combo perchè quest'isola è meravigliosa, oppure puoi scegliere il giro di Ponza e basta.
Entrambe le gite partono tutti i giorni orientativamente tra le 10 e le 11 del mattino con rientro intorno alle 17/17:30, il costo oscilla tra i 25-35€ ed includono il pranzo a bordo. Tra gli organizzatori principali vi sono la Cooperativa Barcaioli Ponzesi e Settemari Ponza entrambi bravissimi.
Le escursioni sono ottime oltre che per ammirare la costa anche per fare ad esempio snorkeling vicino i Faraglioni Lucia Rosa che devono il nome ad un triste evento di fine '800: Lucia Rosa era una giovane donna innamorata di un contadino, il matrimonio fu impedito dalla famiglia e lei disperata d'amore si gettò da qui.
Durante il giro attorno a Ponza avrai modo di vedere i seguenti luoghi:
Spiagga del Frontone tra le più note e comode, soprattutto per le famiglie con bambini è raggiungibile via mare con il taxiboat che parte dal porto ogni 15min (5€ a/r dalla mattina alle 19:30), oppure coniugando bus e scarpinata lungo un sentiero che costeggia il Museo Etnografico di Ponza ed il Fortino, che su consenso dei proprietari è visitabile, poi si scendono delle scale che portano al mare. Qui troverai bar, lettini, ombrelloni e sdraio da noleggiare. Puoi restare fino alle 17:00 orario in cui il sole gira.
Baia del Fortino raggiungibile da porto con il taxiboat si presenta come una caletta riparata, dove prendere il sole sugli scogli di tufo abbastanza confortevoli e fare il bagno nelle acque cristalline in tranquillità.
Cala dell'Acqua si trova a Le Forna è l'unica raggiungibile in auto o scooter su strada e si può parcheggiare a due passi da questa. La magia di questo posto è data dall'incontro delle acque cristalline (qui si formano sacche di acqua stillate dalle rocce che poi confluivano in un acquedotto romano) e i resti dell'ex cava di bentonite attiva fino agli anni Settanta e poi abbandonata, ma non finisce qui infatti, a pochi passi vi è il fortino di difesa di Punta Papa, agevolmente raggiungibile a piedi e la vista da sopra è incredibile. Per gli amanti delle immersioni consiglio di vedere i resti di una nave americana affondata nel 1944 mentre trasportava prigionieri tedeschi.
Chiaia di Luna sicuramente la più famosa per via della vertiginosa falesia bianco luna a forma di falce con finissima sabbia bianca in contrasto con l'acqua turchese che si riflette sui fondali creando dei giochi di colore molto suggestivi. Frequentata già dagli antichi romani, è tutt'ora meta di turisti che vi accedono via mare ma non possono approdare alla spiaggia. In alto sono visibili i resti di una necropoli romana.
Cala d'Inferno situata alle spalle di Cala dell'Acqua si trova questa caletta tra le più belle dell'isola e ormai raggiungibile solo via mare a causa di alcuni crolli. Qui passava l'Acquedotto greco-romano che partiva da Cala dell'Acqua per poi giungere al paese ed è ancora visibile, a livello del mare, una fontanella da cui zampilla l'acqua. Il nome forse è dovuto alla faticosissima via d'accesso al sito costituita da un sentiero a picco e 350 gradini scavati nella roccia, ancora visibili e in parte crollati, che conducevano alla fonte. Davanti alla candida parete emerge dalle cristalline acque l'Arco del Parroco o Spaccapurpo e, non sempre visibile, il relitto di una nave andata a fuoco 20 anni fa e spinta dalle acque fin qui.
Spiaggia dello Schiavone non adatta per prendere il sole per via dell'arenile composto da sassi grandi e irregolari, vicina allo Spaccapurpo
Cala Core poco distante è questa insenatura dal romantico nome dovuto ad un'infiltrazione magmatica nella roccia bianca a forma di cuore grondante, ma la leggenda che c'è dietro è triste. Infatti, il cuore è appartenuto alla regina dei Giganti, ex abitanti dell'isola, donna intelligente e bella tanto da far innamorare il dio del mare Nettuno, la loro storia scatenò l'ira del marito il quale la fece uccidere e ne appese il cuore alla roccia. Raggiungibile solo via mare ed esposta al sole solo fino alle 15:00 quindi conviene visitarla al mattino.
Sempre da visitare di mattina presto è la Grotta degli Smeraldi situata nei paraggi, presenta una cupola interna ricoperta di muffa verde con un'apertura nella volta un tempo scolo dell'acquedotto romano, da cui filtra la luce che riflette sulle rocce verdi e si immerge in acqua dando l'illusione che piovano smeraldi, davvero emozionante.
Cala Fonte nota anche come Piscine Naturali, è una pittoresca baia che si affaccia su Palmarola, naturalmente riparata e perciò usata dai pescatori e frequentata dai giovani che adorano tuffarsi in queste piscine naturali nate dall'attività vulcanica dell'isola. Qui è possibile noleggiare ombrelloni e lettini, inoltre vi è un bar dove pranzare o gustare un gelato con vista su Palmarola.
Cala Feola a due passi dalle piscine si trova questa caletta che deve il suo nome ai coloni che vi abitarono. Completamente sabbiosa è adatta ai bambini, raggiungibile via terra tramite una lunga scalinata, presenta bar e ristoranti ed è soleggiata fino alle 16:00.
La Piana Bianca costituita da una distesa bianchissima di tufo che varia colore a seconda del meteo, infatti con il sole è di un bianco quasi accecante, mentre varia sul grigio in caso di umidità e cielo coperto.
Bagno Vecchio o La Parata è formata da ghiaia e sassi bianchi ed è famosa per i resti di una Necropoli Romana, che in epoca borbonica era adibito a cava d'estrazione di pietra da costruzione per i confinati sull'isola. Il nome deriva dalle reti, le apparate, che i galeotti usavano per catturare le quaglie, unico cibo disponibile. Raggiungibile solo via mare, risulta soleggiato fino alle 15:00.
Cala Cecata situata a Le Forna è una caletta riparata completamente rocciosa, ricorda un porto, è raggiungibile percorrendo un sentiero solitario che prosegue con una scala a picco sul mare. Quasi attaccata e più comoda da raggiungere è Cala Cavone si può raggiungere via strada e si prosegue con 100 gradini per scendere in mare.
Cala Felce posta a nord devi il nome alle piante di felci sparse lungo il paesaggio, la si può visitare solo via mare ed è molto tranquilla. Vista la presenza di zolfo è possibile utilizzarlo per uno scrub corporeo. Ricordati che il sole va via alle 15:00.
Cala Gaetano meta preferita dagli appassionati di snorkeling e immersioni per via delle sue acque verde smeraldo e la presenza di pesci di varie specie, è possibile visitarla scendendo 300 gradini o a nuoto da Punta dell'Ebreo.
Capo Bianco costituita da un'alta falesia bianchissima che delicatamente si immerge nelle limpide acque è stata immortalata da Fellini nel film Satyricon. Lungo questo tratto di costa vi sono molte grotte che ti consiglio di visitare tra le 12:00 e le 16:00.
Se hai scelto quella doppia, che ti consiglio con tutto il cuore, proseguirai verso Palmarola, un'isola di una bellezza travolgente, che ti stupisce con le sue acque cristalline che variano dal verde smeraldo al color Tiffany, con la sua natura selvaggia, le sue case nella roccia, le sue calette magiche, le cattedrali ecc, non a caso è considerata una delle isole più belle del mondo!
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Ciò che l'ha resa tale sicuramente è il fatto di esser da sempre disabitata, anche se in passato ha avuto un inquilino stabile che finì qui in esilio: si tratta di papa (San) Silverio che morì nel 538, divenendo il patrono e protettore dell'arcipelago Pontino.
In realtà Palmarola non è mai stata abbandonata a sé perché i ponzesi l'hanno sempre considerata il loro tesoro segreto da custodire gelosamente. Le donne qui coltivavano la terra con un sistema di terrazzamenti e sono sempre loro, donne dalle mani forti e cervello fino, che hanno reso abitabili le tipiche case-grotta. Queste si arrampicano lungo la parete rocciosa di Cala di Porto, unico approdo dell'isola, probabilmente sono state scavate in passato dai ponzesi per sfuggire alle incursioni dei pirati, tutt’oggi resistono alle intemperie e al sono utilizzate come casa-vacanza. Ciò che più mi affascina di questo posto è la sua natura incontaminata, infatti ad eccezione di un ristorante O’ Francese” e queste abitazioni nella roccia non vi sono altri servizi.
Scolpita dal mare e dal vento le sue limpide acque e la sua costa prettamente rocciosa mi hanno completamente rapita, in particolar modo non posso non descrivervi l’emozione di rivedere "Le Cattedrali”, una scogliera molto alta che si getta a picco nelle acque azzurre, con grotte strette e alte scolpite dal vento a mo’ di guglie e pilastri gotici, mai visto nulla di più bello!
Le sue falesie, considerate un unicum geologico, sono ricche di calette e grotte da esplorare, essendo in gran parte scoscesa non ci sono spiagge di sabbia, quella che più ci si avvicina è Cala di Porto dove possono attraccare le imbarcazioni e dove si trova l’unico ristorante, oltre a la maggior parte delle case scavate nella roccia.
Qui vicino, su un faraglione vi è la Cappella di San Silverio, visitabile percorrendo una ripida scalinata scavata nella roccia, che si erge nel punto dove la tradizione vuole che abbia vissuto il Santo (probabilmente non andò mai in esilio a Palmarola ma rimase a Ponza, ma la fede è fede!). Patrono di Ponza e protettore dell’arcipelago viene celebrato il 20 giugno con 3 giorni di feste e celebrazioni religiose in mare.
Nella parte sud dell’isola è situata Cala Brigantina, una caletta riparata dai venti, per questo usata dai briganti che nel Settecento si nascondevano dietro lo stretto e lungo Scoglio Suvace.
Qui vicino è il Faraglione di Mezzogiorno un insieme di 4 scogli esposti a sud, di cui quello più grande presenta una bellissima grotta di passaggio che man mano che la si attraversa svela la bellezza delle sue acque sgargianti.
Navigando attorno l’isola è impossibile non notare Le Galere, scogli color ocra con macchie nera che sembrano di vetro, queste infatti sono di ossidiana (vetro lavico) e sono le uniche nel Mediterraneo ad avere questa disposizione a macchia, pensa che gli uomini primitivi dal Circeo venivano qui per prendere l’ossidiana che serviva per produrre asce, coltelli e frecce.
Se anche tu ormai ti senti un lupo di mare allora non perderti la visita alle Grotte di Ponza, dura poco più di 1h (costo 15€ circa) ma è l’unica che ti permette di visitare alcune delle grotte più belle d’Italia come quelle di Pilato di cui ti ho parlato all’inizio, la Grotta di Polifemo con l’occhio sulla volta; la Grotta di Ulisse che con i suoi giochi di luce rende tutto fosforescente; la Grotta degli Smeraldi (vedi Cala Core), la Grotta del Leone è buia e prende il nome dal ruggito delle onde quando vi entrano.
Ventotene
Essendo rimasta 6 giorni ho avuto modo anche di visitare Ventotene che ho raggiunto con l’aliscafo (Snav) attivo nel fine settimana (20€ a persona a/r), durata viaggio 50min circa.
Ventotene è un'isola piccina (2km2) dall’anima gentile, dove la vita scorre lentamente, potrei dire quasi fuori dal tempo. Abitata sin dall'epoca dei greci che la chiamarono Pandataria ovvero "dispensatrice di ogni bene", diviene famosa come luogo di esilio soprattutto in epoca romana quando Augusto vi mandò la figlia Giulia la quale risiedette nella sua villa i cui resti sono ancora visibili, successivamente ospitò Agrippina moglie di Tiberio (successore di Augusto), oltre ad Ottavia moglie di Nerone.
A testimonianza di questi passaggi vi sono rovine di acquedotti, ville, peschiere e il porto.
Ventotene ha custodito la sua anima autentica poiché disabitata fino al 1771, quando Ferdinando IV di Borbone la fece popolare dai coloni campani (Ischia e Torre de Greco), ma con il fascismo dal 1941 al 1943 tornò ad essere terra di confino per gli oppositori politici al regime. Molte sono le personalità che qui hanno trascorso un lungo periodo tra questi Sandro Pertini, Luigi Longo, Umberto Terracini, Pietro Secchia, Eugenio Colorni, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, nomi importanti che hanno segnato la nostra storia e non solo. Costoro sono gli ideatori del Manifesto di Ventotene documento alla base della nascita dell'Europa, che riconosce nella federazione degli Stati d’Europa, (modello statunitense), la sola strada per salvare la civiltà europea: da questo momento in poi gli "Stati Uniti d'Europa" da mero oggetto filosofico-culturale diventano obiettivo politico concreto.
L’isola già da lontano svela la sua bellezza con il suo piccolo e colorato porto realizzato in tufo (furono asportati 60.000m cubi) in epoca romana. La sua forma concava addossata alla terra ne ha ridotto l’erosione e permette l'ancoraggio anche in condizioni climatiche sfavorevoli. I Borbone lo hanno rimaneggiato mantenendo ben visibile la parte romana che, nelle sue ex grotte-magazzino scavate nel tufo, ospita ristoranti e negozi, mentre sopra di essi si sviluppano le abitazioni su 3 livelli. Le case in tinte pastello, al massimo a 2 piani, sono collegate tra loro da vicoletti e rampe di scale e tutte conducono l’ospite verso le due piazze principali. Queste sono raggiungibili tramite due vie originali e scenografiche: la strada che conduce al Castello, attuale palazzo del Comune e Museo Archeologico, concentrica e circolare, una sorta di arena; mentre quella che sale verso la Chiesa principale è a rampe. Sempre nella zona del porto vi sono le peschiere di epoca romana utilizzate per l'allevamento di pesci, con un sistema di vasche collegate per convogliare i pesci da uno scomparto all'altro senza farli uscire; oltre al Pozzillo, una caletta dove i pescatori sostano e dove trascorrere una piacevole serata.
Il cuore pulsante dell'isola ovviamente è il centro abitato, ma spostandoti leggermente potrai ammirare i resti della Villa di Giulia (figlia dell'Imperatore Romano Augusto) voluta da Augusto come dimora imperiale e poi destinata al confino di alcune donne della dinastia Giulio-Claudia.
Concepita per fondersi con l'ambiente circostante, era costituita da una tranquilla zona residenziale esposta ad oriente per meglio assorbire i raggi mattutini con sfarzose stanze, cortili, giardini con cisterne e un impianto termale a picco sul mare su un'ampia terrazza tufacea a mezza costa; mentre la zona rustica era destinata agli alloggi della servitù oltre alle strutture produttive. cisterne e terme e da quella rustica, dedicata alle strutture produttive e agli alloggi di servizio.
Tornando in “città” è possibile visitare le Cisterne Romane scavate nel tufo per raccogliere le acque piovane e filtrarle, di cui si conservano la Cisterna dei Detenuti e quella di Villa Stefania entrambe affrescate.
Passando al versante spiagge vi sono alcuni luoghi che ho particolarmente apprezzato:
Cala Nave a due passi dal paese è perfetta per bambini per via del fondale basso, sabbia scura fine e mare calmo. E' possibile noleggiare ombrelloni, lettini, pedalò e canoe e si può mangiare nel ristorante sul mare. Essendo la più frequentata può capitare di non trovare posto, non preoccuparti perchè puoi spostarti sugli Scogli del Faro lisci e comodi per poggiare i lettini.
Il Faro vicinissimo al porto anche qui gli ombrelloni sono sistemati sopra il tufo, il mare è cristallino e la sera puoi ammirare il tramonto in tutto il suo splendore.
Saline adiacenti al Porto Vecchio qui si nuota tra i resti delle Saline romane di Ventotene, un posto dove respirare la storia mentre si è immersi nelle placide acque.
Punta Pascone paradiso per chi fa immersioni per il presenta tunnel sottomarino (300m profondità) abitato da anemoni, triglie e spugne in zona Secca dell’Archetto.
Le Sconciglie qui dove le sirene, sedute sugli scogli, ammaliarono Ulisse con il loro soave canto, vi è una secca che divide i due famosi scogli ed offre uno spettacolo marino unico.
SANTO STEFANO
“Se sei a Ventotene non puoi perderti Santo Stefano, Ale credimi è tra i posti più stupefacenti che abbia mai visto” così mi disse una mia amica 2 anni fa che è riuscita a visitare il famoso Carcere, peccato che al momento è chiuso!!!
Purtroppo non ci è dato sapere quando riaprirà ma sicuramente tornerò perché questa cosa non mi è andata giù..
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Se non conoscete la storia di questo luogo importante per la nascita dell’Europa ecco un breve riassunto:
Santo Stefano è grande appena 500m2 ed è completamente disabitata, è così da sempre per via delle sue coste scoscese con soli 4 punti di approdo, utilizzabili a seconda dei venti. Nonostante ciò resta di notevole importanza storica per via dell'unica costruzione che ospita: il Carcere Borbonico.
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Voluto alla fine del Settecento, come suggerisce il nome, da Ferdinando IV di Borbone fu progettato dall’ingegnere Antonio Winspeare e dall’architetto Francesco Carpi, secondo le moderne idee illuministiche dell’epoca. Questo ispirandosi alle teorie filosofiche di Jeremy Bentham secondo cui solo con il completo dominio di una mente su l’altra era possibile il recupero dei detenuti, realizzò una struttura assolutamente innovativa che permetteva il controllo dei singoli detenuti da un unico punto di controllo centrale e frontale alle 99 celle disposte a semicerchio. La struttura del carcere permette non solo di vigilare sui carcerati senza che questi se ne accorgano, ma anche di ascoltare le conversazioni.
Utilizzato come carcere per crimini comuni e dal 1799 anche dagli insorti dei moti rivoluzionari di Napoli,nel (ottobre)1860 è teatro della proclamazione della Repubblica di Santo Stefano, guidata dagli 800 detenuti appartenenti alla Bella Società Riformata (camorra) che riescono a prendere il controllo del carcere, mettendo in cella le poche guardie rimaste.Con la fine del Regno delle Due Sicilie viene usato come luogo d'ergastolo per gli anarchici dell'attentato al Re Umberto.
Nel Novecento il fascismo e le leggi speciali per i reati d’opinione, fanno sì che Sandro Pertini viene rinchiuso qui tra il 1929 e il 1931, insieme a Rocco Pugliese che trova la morte nel carcere. La detenzione politica è il motivo principale per cui vengono carcerati Carlo Rossetti, Iacometti, Terracini, Scoccimarro, e molti altri. Dalla caduta del fascismo fino al 1965 viene utilizzato con carcere per l'ergastolo, ma in quello stesso anno con decreto-legge 1958, che sentenzia la chiusura delle carceri inutilmente duri, finisce la storia di Santo Stefano. Nel 2008 il Presidente della Repubblica Napolitano lo dichiara “Monumento Nazionale” per esser stato luogo aggregatore dei Padri della nostra Repubblica, palestra culturale per l'avvio e l'affermazione dei valori democratici e di collaborazione fra le nazioni europee, ovvero punto di avviamento della storia dell’Europa, che vede nell'Italia un ruolo chiave nella concezione dello spirito europeistico.
Spero che questa guida ti sia utile e che questo piccolo angolo di paradiso riesca a conquistare anche te.
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