![](https://static.wixstatic.com/media/84d469_740394c3fec7461db5347c8b635d2fba~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_485,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/84d469_740394c3fec7461db5347c8b635d2fba~mv2.jpg)
Ottobre è arrivato e chissà se il sole ed il caldo continueranno a farci compagnia, difficile saperlo visto che il meteo raramente ci prende... Solitamente fino a fine mese il clima è benevolo con giornate in cui viene voglia di mollare tutto e scappare al mare, però poi ti sale il dubbio su dove andare, ecco quando non sai dove sbatter la testa pensa che due meravigiose isole del Mediterraneo ti aspettano: la sciccosa Capri e la ribelle Procida.
Un po' di storia per cominciare
L'isola di Capri e quella di Procida, insieme ad Ischia (e all'isolotto di Vivara e Nisida) fanno parte dell'Arcipelago Campano che si estende ai margini del Golfo di Napoli, nel Mar Tirreno.
Queste due isole hanno origine diversa: Capri carsica ed un tempo collegata alla Penisola Sorrentina, mentre Procida è nata dall'eruzione di 4 vulcani oggi sommersi e completamente spenti. Entrambe sono state contese dai Greci, primi abitanti e successivamente dai Romani che le trasformarono in luoghi di villeggiatura, seppur con alcune differenze. Capri fu sottratta ai Greci da Augusto il quale la rese centro della vita Mediterranea di Roma, vi costruì dimore sfarzose, oltre a cisterne per la raccolta dell'acqua e probabilmente il Porto di Marina Grande, perfezionato da Tiberio il quale vi soggiornò per 10 anni. Procida fu sede di dimore estive, luogo perfetto per rilassarsi in solitudine. Con il Medioevo entrambe furono mete di rifugio dalle devastazioni saracene per poi prendere strade diverse: una sotto il dominio di Amalfi (da qui deriva l'influenza orientale), per poi passare nelle mani spagnole e borboniche, mentre Procida divenne feudo normanno e poi borbonico.
Dopo questa breve intro storica veniamo a noi: cosa fare e cosa vedere su queste splendide isole?
CAPRI
Capri è una nota località molto amata dai VIP ma come mai? Non è solamente la famosa Piazzetta ad aver conquistato le celebrities ma il mare, la natura, la storia e la bellezza dell'isola, non è un caso che i Romani la elessero meta preferita del Mediterraneo, ma non perdiamo tempo ed iniziamo la nostra visita.
La prima cosa da fare è un giro in barca per avere un'idea di come è strutturata e vedere da vicino una delle attrazioni più gettonate: i 3 Faraglioni (Stella, Saetta e Scopolo), scagliati in mare da Polifemo per attirare l'attenzione del padre Nettuno. Non tutti sanno che dietro di essi se ne sta in disparte lo Scoglio del Monacone, lui non è una star, vive tranquillamente la sua vita in solitaria, si direbbe che il nome possa esser dovuto al suo stile riservato, in realtà deriva dalla Foca Monaca che fino al 1904 viveva qui, poi si sa la brutalità umana distrugge tutto... Su di esso si trovano i resti di quella che probabilmente era la tomba di Magasba, architetto dell'imperatore romano Augusto.
![Vista dei 3 Faraglioni di Capri con dettaglio pianta fico d'india](https://static.wixstatic.com/media/84d469_d9aac2333f4c4fdd9ef2b245ffd4b4dc~mv2.png/v1/fill/w_327,h_588,al_c,q_85,enc_auto/84d469_d9aac2333f4c4fdd9ef2b245ffd4b4dc~mv2.png)
Altra attrazione assolutamente da non perdere è la meravigliosa Grotta Azzurra, questa si paga a parte (14€ a persona), l'ingresso nella grotta avviene su piccolissime imbarcazioni dove è possibile salire 2 per volta poichè l'arco di accesso è alto poco più di un metro e per entrare ci si deve sdraiare, quindi vestitevi comodi. Una volta varcato l'ingresso si è dentro un sogno, un sogno dove tutto si tinge di azzurro fosforescente, inclusa la volta e non si crede ai propri occhi perchè tutto sembra così magico, perfettamente irreale e strepitoso. Magia a parte, ciò è dovuto alla luce che filtra da una piccola apertura e riflette sul fondo marino di sabbia bianca, e pensare che qui l'imperatore Tiberio aveva costruito un Ninfeo di cui è possibile vedere la galleria d'accesso ormai franata. Dopo aver visto la grotta non conviene riprendere la barca ma farsi lasciare sulla scalinata vicina così da prendere l'autobus per Anacapri, evitando di perder tempo.
![interno della Grotta Azzurra di Capri, caratterizzata da acqua azzurro evidenziatore](https://static.wixstatic.com/media/84d469_732b817c1b8945b2acb0fc5815296917~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_1742,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/84d469_732b817c1b8945b2acb0fc5815296917~mv2.jpg)
Arrivati ad Anacapri le alternative sono 2: salire con la seggiovia al Monte Solaro oppure vedere direttamente il paese. Premessa per chi soffre di vertigini sconsiglio vivamente la seggiovia visto che il viaggio è su una "sedia" sospesa nel vuoto e dura circa 12minuti, costo 12€ andata e ritorno (9€ singola tratta), ma se non si vuole rinunciare è possibile salire a piedi seguendo un percorso di 1h che parte da Piazza della Pace ad Anacapri.
Perchè ti segnalo il Monte Solaro? La vista mozzafiato a 589m sul livello del mare del Golfo di Napoli e Sorrento e dell'isola stessa ne vale davvero la pena, inoltre qui sulla cima del monte le nuvole si incontrano in una danza festosa e lo sbalzo termico tra mare e roccia crea una quinta scenica: in pochi secondi i famosi Faraglioni sembrano sparire dietro un candido velo, ma eccoli dopo poco riapparire più belli di prima. La chiamano brume, condensa, nuvole, per me è il sipario che svela lo spettacolo della natura, vuoi non vederlo?
Scendendo un giro per le vie di Anacapri è d'obbligo, questa a differenza della famosa Capri, è più riservata e conserva l'anima genuina dell'isola nei suoi vicoli colorati e profumati, nelle sue bouganville che si rincorrono nei giardini e sui palazzi, nelle sue piazze decorate con maioliche locali. Passeggiando tra boutique di artigiani e ristorantini di certo non passa inosservata la Casa Rossa una palazzina rosso pompeiano molto bizzarra per le sue mura merlate e le decorazioni variegate che la ricoprono, all'interno non è da meno infatti, custodisce reperti ancheologici recuperati sull'isola dal colonnello americano John Clay Mackowen, proprietario dell'edificio.
A pochi passi da qui si erge la barocca Chiesa di San Michele Arcangelo nota per la sua pavimentazione in maiolica che narra la cacciata di Adamo ed Eva, un capolavoro realizzato dal maestro napoletano Leonardo Chiaiese.
Dopo aver perlustrato le vie del centro e magari dopo un pranzo in un locale tipico, per riempire gli occhi non si può non visitare la meravigliosa Villa San Michele voluta dal medico svedese Axel Munthe nel 1885 costruita sopra i resti di un'antica cappella dedicata a San Michele, da cui deriva il nome. In poco tempo realizzò una villa armonicamente immersa nella natura, ricca di reperti archeologici dislocati all'interno delle stanze, nel rigoglioso giardino a picco sul mare e nel belvedere composto da un bellissimo pergolato animato da colonne ed una sfinge che guardano il Golfo di Napoli e l'orizzonte. Negli anni è diventato il luogo più visitato insieme alla Grotta Azzurra e si capisce facilmente il motivo...
Con il cuore e gli occhi colmi di bellezza si prende l'autobus e in pochi minuti si è a due passi dalla famosa Piazzetta o meglio Piazza Umberto I, un tempo affollata dalle bancarelle del mercato, oggi cuore mondano della città e della dolce vita caprese. Da qui oltre al panorama sull'isola, dipartono le vie principali come Via Camerelle ricolma di boutique extralusso, perdersi in questo labirinto di colorate vie ricolme di villeggianti, turisti e fiori per poi ritrovarsi a pochi passi da Villa Jovis con le rovine della sontuosa villa realizzata dall'imperatore Tiberio o nei Giardini di Augusto con vista sui Faraglioni, non ha prezzo! Girovagando tra queste vie costeggiate da hotel e ville a picco sul mare si può giungere anche alla Certosa di San Giacomo, sicuramente un posto meno battuto dai turisti, questa fu costruita nel XIV sec su un terreno donato dalla Regina Giovanna I D'Angiò ai monaci certosini. Al suo interno è possibile visitare nella quiete più assoluta i 2 chiostri, la Chiesa con maestosi affreschi barocchi raffiguranti Santi e personaggi dell'Antico Testamento, l'ex Farmacia ed altre sale utilizzate dai monaci. Tutti questi ambienti alla fine dell'Ottocento furono confiscati e riconvertiti in Caserma e successivamente in Ospizio per invalidi, mentre ora ospitano eventi culturali e musicali, oltre al Museo Diefenbach.
La giornata sta per concludersi, è tempo di tornare al vivace Porto di Marina Grande e prendere l'aliscafo per... Procida, inizia così una nuova avventura!
PROCIDA
Procida è tutta un'altra storia, il turismo ha fatto di recente la sua comparsa e non è la prima fonte di sostentamento. L'isola conserva la sua anima genuina senza doverla nascondere dietro inutili fronzoli, lei è così come la vedi: semplice e reale, i suoi abitanti sono accoglienti ma sanno il fatto loro, sarà che ne hanno passate tante, sarà che l'isola è stata carcere del Regno e successivamente casa penale che ospitò i principali capi del regime fascista fino al 1988, anno in cui il Palazzo D'Avalos fu chiuso. Sicuramente la storia ha segnato l'evoluzione di questo angolo di terra che conserva tesori preziosi come, appunto il Palazzo D'Avalos ed è qui che inizia la giornata a spasso per Procida.
Perchè non dal mare? In primis perchè se il sole picchia conviene raggiungerlo per primo visto che è situato sul punto più alto dell'isola (91m sul livello del mare), in secundis perchè questo sorge all'interno del borgo più antico noto come Terra Murata,il cui nome deriva dalle fortificazioni a strapiombo sul mare. Questo nei secoli è stato modificato ed ampliato in particolar modo con la costruzione del Palazzo D'Avalos (ex palazzo reale) del Cardinale Innico D'Avalos, poi adibito a residenza reale per la caccia dei Borbone e, come già accennato, carcere del Regno e per esponenti del regime fascista. Dal 2013 è stato acquistato dal Comune che lo ha sistemato ed ora è possibile visitarlo su prenotazione, purtroppo non sono riuscita a vederlo, motivo in più per ritornare!
Tornando al borgo, questo si arrampica fino alla punta e si sviluppa con case dalle mura molto spesse e colorate, qui sono presenti il Conservatorio delle Orfane del 1656 e a pochi passi, incastonata tra le palazzine, la bellissima Abbazia di San Michele saccheggiata e distrutta più volte dai Saraceni, le cui fondamenta risalgono all'Anno Mille, mentre la struttura attuale è il risultato di più stratificazioni. Girovagando si è attratti dalle voci dei bambini che giocano nei cortili interni delle abitazioni tipiche del posto: i Casali Vascello una serie di case dai mille colori che si sviluppano intorno a cortili interni per evitare le incursioni dei nemici e presentano tratti tipici come balconi coperti da una volta ad arco di reminiscenze arabe e scale rampanti che poggiano su archi per salire ai piani superiori.
Scendendo verso il mare si incontra il Monastero di Santa Margherita che si affaccia sul Golfo di Napoli, sorta nel XVI sec quando i monaci domenicani si trasferirono a monte per sfuggire dai saraceni. Parte del monastero purtroppo è crollato di recente ed alcuni ambienti sottostanti non sono visibili, ma il panorama sul Golfo e sulla Corricella ripagano!
![Vista del borgo dei pescatori noto come la Corricella, caratterizzato da palazzine a due piani ognuna di un colore pastello diverso](https://static.wixstatic.com/media/84d469_7c0f14e3d7c2494abe7ddbe45ca0c4b5~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_735,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/84d469_7c0f14e3d7c2494abe7ddbe45ca0c4b5~mv2.jpg)
Proseguendo verso il mare un altro punto dove fotografare la Corricella è la terrazza posta davanti l'ingresso dell'ex penitenziario moderno (che purtroppo versa in uno stato pietoso nonostante siano stati avviati i lavori), la vista è davvero suggestiva e vivace, animata da case dai colori pastello ognuna diversa dall'altra, come mai? Perchè la Corricella nasce come borgo di pescatori con annesso il porto e in questo modo per chi era in mare era più facile individuare la propria abitazione! Man mano che mi avvicino verso il borgo ho la sensazione di esser stata qui, eppure è la prima volta, una scritta di un ristorante ed il nome della piazza svelano il mistero: qui è stato girato il film Il Postino ed ecco che tutto ha un senso...
Passeggio sul lungomare animato dal profumo del pescato e dei ristoranti, dai villeggianti, dai bambini che si rincorrono attenti a non inciampare nelle cime delle imbarcazioni, qui tutto è una festa, una sobria festa! Proseguo perdendomi nei colori del mare verde smeraldo, delle Case Vascello dalle vivaci tinte, mi inoltro nei vicoli velocemente perchè voglio raggiungere una delle spiagge più belle, Spiaggia di Chiaia, scendo i suoi 186 gradini non sento la fatica perchè lo sguardo si perde nel mare cristallino, nel vicino borgo, affondo i piedi nell'acqua fresca e verde smeraldo, lasciatemi qui...
Dopo un rigenerante bagno è tempo di fare un salto verso l'isolotto di Vivara collegato a Procida tramite un ponte, visitabile solo nel fine settimana previa prenotazione, questo è una riserva naturale protetta che conserva specie faunistiche e floreali rare, l'unica costruzione risale alla metà del Seicento dal Duca De Guevara, all'interno vi sono percorsi naturalistici con scorci sul mare unici.
Vicina è la nota Spiaggia della Chiaiolella o Ciracciello, con fondale sabbioso e basso, è delimitata da 2 faraglioni tufacei che la separano da quella di Ciraccio più grande e più frequentata, soprattutto dai giovani. Il mare inutile dirlo che è pulitissimo con colori che variano dal verde all'azzurro, un tuffo e via sono pronta per dirigermi a Marina Grande Sent'Co nonchè il primo posto che ti dà il benvenuto, una volta sceso dall'aliscafo, con il suo Palazzo Merlato ex residenza estiva del re e le palazzine in stile isolano, e così saluto questa bellissima isola.
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