Originale guida per scovare le palle della Città Eterna
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Questa mattina mi sono svegliata di buon umore e con una leggera vena ironica, così ho pensato di raccontarti una storiella diversa dalle solite. Una volta alla scrivania, avvolta dai fumi della mia tisana alla menta e liquirizia, ho iniziato a spulciare nel mio quaderno magico ed eccolo lì l'argomento del giorno: le palle di Roma. No, non sono impazzita, cioè si pochino, ma quello che stai per leggere non ha nulla a che vedere con ciò che pensi, scommettiamo?
La faccenda è molto semplice: a Roma si trovano diverse palle di cannone, (non te l'aspettavi eh!?) sparpagliate nei luoghi più strani, siamo abituati a pensarle collocate in un posto che ha a che fare con gli assedi e la difesa, in un castello come appunto Castel Sant’Angelo, ma la verità è un'altra: le palle si trovano anche nelle chiese! Nelle chiese? Ebbene sì, spero di non averti bloccato la crescita con questa rivelazione da far invidia persino a Dagospia...
Un esempio a riprova di quanto affermato puoi trovarlo tu stesso nella Chiesa di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, accanto l'altare della Cappella della Vergine sul muro troverai la famosa “palla del miracolo” dal diametro di 14 cm, non male! (Se Rocco Siffredi mi leggesse potrebbe prender spunto per un film). Tornando alla storia questa fu sparata dai Francesi per cercare di porre fine all’esperimento della Repubblica Romana del 1849, dalla via Aurelia arrivò come un fulmine a ciel sereno durante la celebrazione della messa, ma fortunatamente non vi furono vittime, da qui il nome “palla del miracolo”.
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Sempre legata alla memoria dei francesi, ed alla loro eccellente mira, è la targa commemorativa del cortile di Palazzo De Carolis su Via Del Corso che recita: ”Un colpo di cannone francese lanciò una palla in questo luogo il giorno 20 giugno 1849, alle ore 3 e 3/4 pomeridiane del calibro da 24”, un bel colpo di cui rimane il solco, ma della palla neanche l'ombra…
Proseguiamo il nostro tour a caccia delle palle con una tappa nella splendida residenza della famiglia Colonna, mi raccomando non confonderla con la Galleria Alberto Sordi!! In questo splendido palazzo, tra capolavori di fama mondiale, arredamenti originali dell'epoca, eccola lì che splende sulle scale della Galleria Colonna, quasi a voler gareggiare con le specchiere dorate, le tele e le sculture che decorano le pareti. Di origine francese, fu lanciata nel 1849 dal generale Oudinot per soccorrere Papa Pio IX. Secondo il piano originale avrebbe dovuto colpire il Quirinale, ma a quanto pare il colpo non andò buon fine, in compenso riuscì ad entrare dalla finestra senza ferire nessuno. Ormai è una delle celebrità del palazzo e guai a chi la stuzzica!
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Ci spostiamo di qualche anno in avanti:1870 siamo nel bel mezzo della battaglia tra l’esercito regio di Vittorio Emanuele II e quello pontificio di Pio IX conclusosi con la famosa Breccia di Porta Pia. Tra gli eroi Risorgimento, oltre a quelli umani, dobbiamo ricordare anche le Mura Aureliane che con fermezza han resistito agli attacchi, non senza alcune rotture come quella su Corso Italia, (davanti la Torretta di Via Po) causata da una palla di cannone sparata da uno dei due schieramenti. La palla è ancora lì attaccata al muro e non ha di certo intenzione di andarsene.
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Sul Pincio, luogo di ritrovo di molti artisti che si cimentano in vedute romane, di ultimi romantici che ammirano il tramonto rosseggiare sulle cupole, di ragazzi che corrono come pazzi sui risciò e sui monopattini che manco Indianapolis, proprio qui troviamo lei: la palla di Villa Medici.
Lei non ha nulla a che vedere né con i francesi né con il Risorgimento, è una semplice manifestazione di leggero, come dire... risentimento. La leggenda vuole che la regina Cristina di Svezia, donna dal carattere molto difficile e capriccioso, l'abbia sparata perché infuriata per il ritardo fatto da un suo ospite residente in Villa Medici (meglio non fare aspettare una donna!); i cellulari non esistevano quindi quale modo migliore per esprimere la propria collera! In realtà esistono diverse versioni: un’altra parla di un originale invito alla caccia, altre di un modo per avvisare del suo ritardo, la verità non la sapremo mai fatto sta che la palla è ancora visibile (ed anche l’ammaccatura sul portone) nella fontana di fronte la villa.
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Per concludere in bellezza ti porto a fare una passeggiata nella meravigliosa Villa Pamphilj, qui tra la natura rigogliosa di una delle ville più grandi di Roma, ecco ben 2 palle incastonate nel muro d'ingresso su Via San Pancrazio. Sparate nel 1849 durante la Repubblica Romana, furono incastonate nel muro realizzato dall'architetto Busiri Vici nel 1863, come simpatica decorazione. Secondo gli abitanti della zona se vuoi realizzare un desiderio le due palle devi toccare, proviamo?
Ed ora non dite che noi romani non abbiamo le palle!!
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