top of page

Alla scoperta di Tel Aviv e Gerusalemme

Writer's picture: viaggiodacasaviaggiodacasa

Updated: Mar 24, 2021


Tel Aviv spiaggia

6 Febbraio 2019 ore 6,45 suona la sveglia, questa volta invece di crogiolarmi sotto le coperte salto su come un grillo, nonostante abbia dormito poche ore e per di più sul divano. In men che non si dica sono pronta, controllo il mio zainetto, un'abitudine che ho da sempre, portafogli preso, passaporto ok, smartphone c'è, ok ho tutto. Salgo in macchina destinazione Fiumicino Aeroporto e si parte... Inizia così la mia avventura verso un Paese che porterò sempre nel mio cuore: Israele. Descriverlo passo passo è complicato, però farò del mio meglio per riportarti le impressioni, le emozioni, oltre che alcuni suggerimenti di viaggio per darti l'idea di quello che è stato uno dei viaggi più belli della mia vita. Accomodati, allaccia la cintura di sicurezza e si parte per un tour di Israele.

Dopo poco più di 3h di aereo atterriamo a Tel Aviv, una giovane città cosmopolita, nata nel 1909 da un gruppo di coloni ebrei ed unificata con Giaffa nel 1950, importante centro economico e culturale del Paese, è la prima metropoli ebraica moderna.

Tel Aviv in ebraico significa "Collina della Primavera" ma ai più è nota come "Città Bianca" e girovagando tra le sue stradine costeggiate da meravigliose case in stile Bauhaus si capisce l'origine di questo appellativo.

Infatti, le 4000 palazzine sono state realizzate a partite dagli Anni Trenta seguendo rigorosamente questo stile caratterizzato da linee orizzontali, tetti piatti, pareti bianche ed assenza di ornamenti.

Come mai proprio qui troviamo edifici che seguono quest'architettura così ostacolata in Europa? Perché con l'avvento del Nazismo la scuola tedesca del Bauhaus viene osteggiata, poichè troppo rivoluzionaria e aperta, così molti artisti, architetti ed intellettuali cercano riparo in altri Paesi, e Tel Aviv arrivano architetti ebrei tedeschi che realizzano appunto questi edifici.

Questa città nonostante sia moderna racchiude al suo interno il più antico porto del mondo: Giaffa. Situata lungo la costa meridionale Jaffa o Giaffa, ha origini antichissime, basti pensare che secondo l'Antico Testamento venne fondata da Iafet, figlio di Noè, dopo il diluvio universale. Successivamente passò nelle mani di Re Salomone che la perse quando l'esercito egiziano riuscì ad introdursi nella città dentro vasi d'argilla. Giaffa dal 636 cadde nelle mani degli arabi fino alla terza crociata, ma due secoli più tardi venne ripresa dai musulmani e con la conquista ottomana diventò uno dei principali porti arabi sul Mediterraneo, tappa fondamentale del cammino verso Gerusalemme. La storia cambiò con la fondazione dello stato di Israele e l'esodo della popolazione araba. Nel 1950 a causa della perdita di importanza venne inglobata nella città di Tel Aviv.

È un piacere girare tra i vicoli di Giaffa, una cittadina che sembra sospesa nel tempo, dove campanili e chiese cristiane si alternano a minareti, profumi di spezie si mescolano armonicamente con la brezza marina e le placide acque cristalline riflettono sulle mura dell'antica città.

Partendo dalla Torre dell'Orologio realizzata dagli Ottomani è possibile iniziare il tour della città vecchia e scoprire ad esempio il Mercato delle Pulci, dove scovare qualche oggetto prezioso a buon prezzo, oppure visitare la Chiesa di San Pietro, ex castello dei crociati di Jaffa, ospitò nel 1799 Napoleone; la Casa di Simone il Conciatore che ospitò Pietro dove sognò il monito di Gesù di diffondere il Cristianesimo tra tutti i popoli. Man mano che si sale tra pittoresche stradine costeggiate da locali e gallerie d'arte il panorama sulla costa diventa sempre più bello, si dimentica di essere nel XXI secolo. Scendendo verso il Porto è possibile ammirare il lungomare di Tel Aviv con i suoi grattacieli, le spiagge chilometriche, gente che corre, nuota, si allena, in contrasto con questa oasi di pace e antichità.


Giaffa

Questa metropoli ha molto da offrire ai turisti e vista la sua grande varietà di attrazioni riesce a soddisfare anche i viaggiatori più esigenti, provare per credere.

Come ti dicevo essendo la popolazione giovane e in fermento vi sono moltissime gallerie, studi e musei dove gli artisti fanno emergere una nuova visione del Medio Oriente, ma vediamone alcune:

Tel Aviv Museum of Art sicuramente il più famoso, già dall'esterno si capisce che è un museo d'arte contemporanea fighissimo, all'interno, distribuite fra i 3 edifici che lo costituiscono, vi sono pitture, fotografie ed opere di architettura e design realizzate dal XX sec ai giorni nostri, ma non mancano quadri di Rembrandt, Goya, Monet, Matisse, Gaugin, Degas e Van Gogh.

L'attrazione principale l'ala nuova Herta and Paul Amir Building, realizzata dall’architetto Preston Scott Cohen, esternamente è caratterizzata da intrecci di linee diagonali che richiamano gli origami e sembra svilupparsi orizzontalmente, mentre una volta all'interno non ci si capacita di come in realtà si sviluppi in verticalmente su 3 piani. Qui trovano posto le mostre temporanee, la collezione permanente di arte israeliana, un auditorium, sale studio, oltre al ristorante e bar.

L'edificio principale che risale agli anni Settanta è disegnato come una spirale con 4 gallerie che circondano l'atrio, tutto è molto pulito, con linee squadrate, no distrazioni per il visitatore che può immergersi completamente nell'opera e nello spazio che la contiene. Qui vi sono i dipinti del passato. Infine troviamo l'Helena Rubinstein Pavillon, è un'estensione che ospita oltre a collezioni di arte contemporanea anche un teatro ed un auditorium, è un hub artistico culturale in continuo rinnovamento.


Herta and Paul Amir building

Altro museo da non perdere, soprattutto per gli appassionati di design è il Design Museum Holon realizzato nel 2010 dal famoso architetto Ron Arad. In poco tempo si è affermato nel panorama della cultura contemporanea grazie alla sua mission: inspirare e cambiare la percezione comune del design e del nostro modo di viverlo, grazie ad esposizioni di arte urbana, festival ed eventi sul territorio. Una volta entrato verrai catapultato in un mondo nuovo dove anche gli oggetti più sciocchi hanno una loro bellezza ed un loro perchè, rimarrai estasiato dalla leggerezza delle sue installazioni e sono sicura che vorrai replicare a casa molte soluzioni proposte.

Gli appassionati di arte antica sicuramene apprezzeranno il Museo di Israele con le sue ceramiche e monete antiche, il sito archeologico di Tell Qasile, oltre ad un planetario. La visita è molto variegata e vivace, si passa da reperti del passato dal forte valore culturale e folkloristico, alle opere contemporanee della Biennale di Design del 2020.

Molto interessante per approfondire la storia del popolo ebraico è il Museo della Diaspora, collocato dentro l'università di Tel Aviv, ospita allestimenti esperienziali che descrivono la vita degli ebrei sparsi nel mondo. Grazie ad un database sempre aggiornato è possibile ricostruire la genealogia di tutte le famiglie ebraiche.

Dopo un giro per musei ci vuole un tuffo nelle acque calde e cristalline del litorale. Sui suoi 14km di costa vi sono tantissime spiagge attrezzate con tutti i comfort necessari per rendere la tua permanenza indimenticabile.

Tel Aviv è una città aperta a tutti e lo è anche il litorale con una vasta offerta di lidi, ce ne sono per tutti i gusti: single, famiglie, lgbt, cani, ultraortodossi, giovanissimi, anziani.

Molte spiagge hanno reso famosa questa città, tra queste ti consiglio il Tel Baruch, poco frequentato dai turisti e il Mezizim (ex spiaggia Hilton), nota grazie ad un film girato qui, meta di giovani alla moda che, oltre a rilassarsi si divertono a surfare, giocare a basket ed allenarsi. Qui andare al mare è una questione seria!

Prima di lasciare la costa un giro sul Lungomare (Tayelet in ebraico) è d'obbligo, qui puoi assaggiare alcuni piatti tipici come la Shakshuka servita con una pita, oppure il Hraimi con pesce e sugo piccante, perfetto per chi non teme i sapori forti. Per mangiare ti consiglio anche di andare al Carmel Market, il mercato più famoso della città, situato tra la zona pedonale di Nachalat Binyamin Street e il quartiere yemenita. Trovarlo è facile perchè una volta giunti nei pressi di questo basta lasciarsi guidare dal profumo di cibo, fiori, spezie, oltre alle grida dei mercanti. In pochi minuti ti troverai nel mezzo di una coloratissima folla di persone e banchi con frutta mai vista, montagne di caramelle di tutti i tipi, dolci in pasta di filo dalle mille forme e sapori. Fare la spesa al mercato è un interessante modo per studiare gli usi e costumi degli abitanti oltre che un modo per scovare nuovi oggetti e nuovi sapori. Qui i prodotti sono tutti freschi, prova una spremuta di frutta, oppure lasciati conquistare da un delizioso quadratino di Halva un dolce (dolcissimo) realizzato con semi di sesamo, pasta tahini, miele e zucchero.


Carmel Market

Accanto al mercato vi è il piccolo Quartiere Yemenita che si distacca completamente dalla trafficatissima Allenby Street, caratterizzato da piccole palazzine diroccate e stradine strettissime, con gente coloratissima che le anima.

Muovendosi in direzione sud-est si giunge a Neve Tzedek (Oasi di giustizia), il quartiere più antico della città realizzato nel 1887, qui sembra di essere in un villaggio con palazzine basse e bianche, con locali tipici, negozi di lusso, enoteche e caffè, molti dislocati lungo la via principale Shabazi Street.


La vita scorre lentamente, è un ottimo rifugio dai ritmi frenetici della città dove gustare un buon vino mentre si girovaga in una delle infinite gallerie d'arte dislocate lungo le vie interne.
Negozio a Neve Tzedek

Sempre vicina al Carmel Market è il Rotschild Boulevard considerato il viale più noto della città, è caratterizzato da palme, edifici in stile Bauhaus, oltre a lussuosi negozi e ristoranti; di sera diventa teatro per spettacoli musicali e performance artistiche. Situata nella vicina Allenby Street, la Grande Sinagoga risale al 1926 è la più grande e frequentata di Tel Aviv, al suo interno si trova una grande cupola con vetrate colorate, che replicano quelle distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale nelle principali chiese europee.


Per concludere ti consiglio di visitare il quartiere più hipster, bohemien e cool della città: Florentin, noto come la Soho Medio Orientale, da sempre meta di giovani designer, musicisti, fotografi e artisti di strada. Da non perdere il Levinsky Market con i suoi banchi di prodotti artigianali provenienti da Grecia, Turchia e Romania e bar dove consumare caffè e tea.

La sera il quartiere si trasforma, molti vengono per assaggiare cocktail speciali o per ballare in uno dei tanti locali musicali e nightclub realizzati in ex magazzini e depositi.


Chiesa Etiope Ortodossa

Seconda meta del mio viaggio è Gerusalemme e lì ho lasciato una parte di cuore, sì è rimasto davanti al Muro del Pianto, nel suo groviglio di vicoli, nella sua multi-etnicità, nelle sue religioni che vivono pacificamente tutte nella stessa città, condividendo monumenti e strade. Qui tutto sembra surreale per la sensazione di spensieratezza, armonia e perfezione che si respira. E' davvero difficile da spiegare ma ti assicuro che quando sei lì non riesci a capacitarti di come sia possibile che in una città così piccola vi siano 4 quartieri opposti fra loro e che vivono liberamente le proprie tradizioni. Per noi che siamo abituati a leggere news di bombardamenti, attentati e guerre di religione è impensabile, ad esempio, che il tempio della Cristianità sia custodito dal 1244 da un musulmano o che la via Dolosa, quella che ha compiuto Gesù con la croce si trovi nel quartiere musulmano, per non parlare del Muro del Pianto, simbolo dell'ebraismo, e i resti delle mura del Tempio fanno da basamento per la Spianata delle Moschee.


Nonostante questa armonia che si respira la storia di Gerusalemme è fatta di contrasti e non è neanche facile da riassumere, provo a sintetizzarla qui di seguito.

L'origine di questa città è antichissima: già citata in testi egiziani nel sec. XIX a.C., diviene capitale di un regno vassallo dell'Egitto nel sec. XIV a.C Successivamente con l'ascesa di David diventa la capitale del suo regno e Salomone costruisce il Tempio e il Palazzo Reale. Con la scissione del regno, rimane capitale di Giuda e nel 598 a.C viene espugnata da Nabucodonosor II, il quale distrugge il tempio, abbatte le mura e deporta la popolazione a Babilonia. L'esilio degli abitanti viene giustificato come la l'espiazione di colpe e il ritorno viene prospettato come restaurazione morale. Nel 519 a.C. fanno ritorno i primi esuli i quali realizzano il "Secondo Tempio", oltre alle nuove mura, purtroppo hanno breve vita perché nel 70 d.C l'imperatore romano Tito durante la rivolta giudaica distrugge il nuovo tempio e si disperde la popolazione. Con l'imperatore Costantino Gerusalemme diviene importante luogo di culto, gloria che dura per oltre 3 secoli. La situazione cambia nel 638 con la conquista dei musulmani; dal 1099 al 1187 è capitale del Regno latino di Gerusalemme. Con i Mamelucchi gode di un periodo di prosperità, ma decade con la conquista ottomana che la conservano dal XVI fino al 1917 anno in cui viene conquistata dal generale britannico Allenby. Dal 1920 al 1948 è posta sotto mandato inglese ed è la capitale della Palestina. Nel 1949 l'ONU dichiara l'internazionalizzazione di Gerusalemme con lo scopo di far convivere pacificamente cristiani, ebrei e musulmani: la città viene divisa tra israeliani che ottengono il settore occidentale e i giordani che conquistano l'ala orientale.

Dopo la guerra del 1967, gli israeliani riunificano la città annettendo il settore giordano. Nel 1980 la Knesset (Assemblea nazionale israeliana) definisce Gerusalemme “capitale eterna e indivisibile di Israele”, aumentano le colonie israeliane intorno alla Città. Purtroppo, ancora non si è trovata una soluzione alla questione legata alla sovranità di Gerusalemme che tuttora viene rivendicata sia dagli israeliani che dai palestinesi e nonostante le intifade, gli interventi dell'ONU tutto è in equilibrio precario.

Gerusalemme è unica al mondo perchè è al tempo stesso la città del Tempio di Salomone, della Passione di Gesù e dell’ascesa di Maometto al cielo, è quindi sacra in egual modo ad Ebrei, Cristiani e Musulmani.

La parte antica, nota come Città Vecchia, è Patrimonio Unesco dal 1981 e all'interno delle mura lunghe 4km, contiene quattro quartieri distinti: ebraico, cristiano, armeno e musulmano. Ma entriamo all'interno e seguimi nell'esplorazione.


Una volta entrata nel nucleo più antico il primo Quartiere che decido di visitare è quello Ebraico, così mi dirigo subito verso il primo monumento, ovvero il Muro del Pianto (Kotel in ebraico) o Muro Occidentale. Lungo 48 metri e alto 18, sono i resti del muro di contenimento di Erode costruito durante l'ampliamento del Secondo Tempio, distrutto nel 70 d.C. da Tito. E' sacro agli ebrei perchè è il punto più vicino alla roccia su cui Abramo era pronto a sacrificare suo figlio a Dio, roccia che si trova sotto la Cupola della Roccia di cui ti parlo fra poco. Qui gli ebrei piangono e pregano a voce alta per la distruzione del Tempio ondeggiando, sembra quasi che facciano degli inchini verso il muro e questo movimento rappresenta la fiammella dell'anima che dialoga con Dio. Essere a contatto con il muro e con questa folla di fedeli che prega letteralmente con anima e corpo è emozionante, si percepisce un'energia straordinaria. Qui, dopo aver scritto la propria preghiera su un foglietto, la si può affidare al muro inserendola tra le intercapedini. Essendo considerato una sinagoga l'accesso è diviso in due settori: uno destinato agli uomini che possono entrarvi solo con la kippah in testa; l'altro per le donne con il capo coperto.


Muro del Pianto

Antistante il Muro si trova Haram el-Sharif o Monte del Tempio con la sua piazza nota come Spianata delle Moschee dove si trovano la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa ed è il terzo sito più sacro per gli islamici.

La Cupola della Roccia fu realizzata nel 690 come alternativa a la Mecca, ospita al suo interno la roccia su cui, secondo il Corano, Maometto ascese al cielo nel suo miracoloso viaggio notturno, sempre secondo il Corano la roccia avrebbe voluto salire in cielo ma fu spinta a terra da Maometto, il quale lascio un'impronta su un lato.

La stessa roccia è sacra agli ebrei perché qui Abramo avrebbe dovuto sacrificare suo figlio e, sempre qui, verranno pesate le anime dei defunti nel giorno del Giudizio Universale

Realizzata da maestranze bizantine su modello della rotonda del Santo Sepolcro, è rivestita sia internamente che esternamente da coloratissimi mosaici, mentre splende sulla sommità la cupola rivestita da 80kg di oro donati dal re Hussein di Giordania alla fine degli anni '50. L'ingresso è consentito solamente ai fedeli, devo quindi accontentarmi della sua vivace facciata.

La Moschea al-Aqsa è del VIII sec e contiene fino a 5000 fedeli, al suo interno vi sono delle colonne in marmo di Carrara donate da Mussolini.


Cupola della Roccia

Realizzata sopra un tempio dedicato a Venere, fu costruita da Costantino nel IV secolo, fu distrutta dagli arabi nel VII secolo per poi essere inizialmente ricostruita dalla madre del califfo che l'aveva distrutta, e completata nel 1149 dai Crociati. Nel '500 vi misero mano anche i Francescani con alcuni restauri, ripresi poi nell'800 a seguito di un incendio. Al suo interno si trova la Pietra dell'Unzione dove fu preparato Gesù per la sepoltura, mentre sotto la Rotonda dell'Anastasi si trova l'edicola l'Edicola del Santo Sepolcro (dove è risorto Gesù).

Considerata la Chiesa delle Chiese in essa si riuniscono diversi gruppi cristiani: i Greci ortodossi, i Francescani, gli Armeni, i Siriani, i Copti e gli Etiopi, i quali armonicamente condividono tradizioni e lo spazio della chiesa.


Pietra dell'Unzione

Dopo la visita ai principali templi religiosi, con il cuore in subbuglio ed i brividi sulla pelle è tempo di perdersi tra gli stretti vicoli della Città Vecchia, passando senza quasi accorgermene, dal quartiere arabo a quello cristiano, dall’ebraico all’armeno. Per comprendere la storia di questa città e avere un altro punto di vista la passeggiata lungo i camminamenti che corrono intorno all’antica città, è la soluzione ottimale.

Partendo dalla Porta di Giaffa, a Ovest, si attraversano le mura costruire nel 1538 da Solimano il Magnifico, nell'intercapedine della porta si trovano i corpi degli architetti uccisi per volere del sultano, poichè questi avevano lasciato fuori dalla cinta il Monte Sion e la Tomba di Davide.

Una piacevole passeggiata lunga 4km che permette di visitare le 8 antiche porte di Gerusalemme, inclusa la Porta Dorata, chiusa nel VII in attesa dell'arrivo del Messia.


Altro luogo dove vedere la città dall'alto è l'Ospizio Austriaco, situato nel caos cittadino e nascosto da un'anonima porta. Quest'oasi di pace in stile Liberty ti catapulta a Vienna, qui boiserie, velluti bordeaux la fanno da padrone, come in una Wiener Kaffeehaus. Fondato nel 1857, fu ufficialmente aperto nel 1863 e fino al 1918 fu la residenza del console d’Austria in Gerusalemme, che si occupava della protezione dei cattolici ed ebrei germanici. Nel 1939 l’Ospizio essendo considerato proprietà tedesca viene confiscato dagli inglesi e utilizzato come campo di internamento per preti austriaci, tedeschi e italiani e membri di varie congregazioni religiose. Dopo il 1948 le autorità giordane lo convertirono in ospedale; mentre nell'85 venne restituito all’Austria e, dopo un accurato rinnovo, riaperto ai pellegrini. Dalla terrazza è possibile scrutare l'orizzonte della Città Vecchia con le sue cupole, minareti, croci, tetti, terrazze che si rincorrono. La vista è suggestiva proprio perchè si è nel centro e quindi la città gira tutt'intorno. Oltre che pernottare è possibile pranzare con piatti tipici della tradizione austriaca o gustare una fetta di Sacher. Ah i prezzi sono in € e il menù in inglese e tedesco!


Vista dall'Ospizio

L'Ospizio si trova tra la seconda e la terza sosta lungo la Via Dolorosa, la via che avrebbe fatto Gesù dal tribunale di Pilato al Golgota, evento che ogni venerdì viene rievocato dalla processione dei francescani italiani. Lungo tutta la via sono dislocate le 14 stazioni, o soste, fatte da Gesù sotto il peso della croce, di cui le ultime 3 si trovano all’interno della Basilica del Santo Sepolcro.


Girovagare tra i vicoli immersi tra la folla di pellegrini, ultraortodossi, veli colorati è un'esperienza di vita unica, qui e soprattutto nei souk e nelle bancarelle improvvisate è possibile vedere uno scorcio dello stile di vita della città.

Ogni banco offre prodotti freschi, oltre a manufatti artigianali, qui è possibile assaggiare prodotti tipici come la spremuta di melograno o pompelmo o gustare una pita (pane locale) con Za’atar ovvero una miscela di spezie mediterranee e humus con falafel e melanzane.

Tra le ultime cose che ti consiglio di visitare vi è la Città di David. Situata sotto il villaggio arabo Silwan, adiacente al Muro del Pianto, offre ai visitatori uno scorcio sull'origine di Gerusalemme e sul progetto del Re David di accentrare qui i suoi poteri politici, religiosi ed economici. Tra i reperti trovati vi sono alcuni risalenti al IV millennio a.C. oltre ai resti degli edifici. Interessante è il sistema idrico sviluppato dal Re Ezechia il quale, per approvvigionare la città di acqua in caso di attacco, realizzò un tunnel che porta l'acqua dalla sorgente di Gihon fino alla piscina di Siloam dentro le mura. Il tunnel è tutt'ora visitabile, ma ti consiglio di indossare scarpe antiscivolo e idrorepellenti perché l'acqua è alta circa 30cm ma in alcuni punti anche 70cm (fai attenzione se hai bambini).


Mea Shearim

Altro luogo molto suggestivo è il quartiere ebraico ultraortodosso di Mea Shearim creato nel 1874 su modello dei ghetti europei, qui i visitatori giustamente non sono i benvenuti ma è possibile visitarlo rispettando alcune regole: non disturbare gli abitanti, soprattutto non deriderli ed indossare abiti consoni (no maniche lunghe, no pantaloncini, no scollature, no indumenti attillati, si gonne lunghe, si kippah), il sabato è vietato l'accesso. Uomini e donne hanno pochi contatti perciò è vietato il contatto fisico e consiglio di camminare distanziati. Qui vive una comunità molto povera dove gli uomini non lavorano perchè dedicano il loro tempo allo studio della Torah e sono le donne che portano avanti la famiglia con lavori prettamente femminili: infermiera, insegnante e commessa e sono aiutati da sussidi nazionali. Gli uomini vestono con pantaloni neri e camicia bianca, mentre le donne indossano gonne lunghe nere e maglia nera, se sposate portano il copricapo e spesso si rasano per vendere i propri capelli. Alcuni punti del quartiere mi hanno colpita per lo stato di povertà e abbandono in cui riversano; nelle strade più trafficate vi sono botteghe dai prezzi molto più bassi rispetto al centro, lo stesso nel mercato, che è in forte contrasto con il resto della zona perchè più vivace e soprattutto i mercanti vestono i jeans! Nelle scuole non si studiano le materie scientifiche, la geografia e la storia e i ragazzi possono rimandare il servizio militare. Una curiosità il giornale qui si legge affisso ai muri e non si porta con sé.


Gerusalemme ha molto da offrire anche fuori le mura ad esempio sul Monte Sion vi è il Cenacolo, dove secondo i Vangeli Gesù celebrò l’Ultima Cena. Sotto la sale del Cenacolo si trova la Tomba di Davide venerata sia dagli ebrei che dai musulmani. Qui vicina vi è l’Abbazia della Dormizione di Maria, un edificio visibile da tutti i punti della città per via della cupola celeste affiancata da campanili. Costruita e distrutta più volte quella che vediamo risale al progetto del Kaiser tedesco Guglielmo II e fu consacrata nel 1910. La basilica di pianta circolare ospita all'interno mosaici con storie della vita della Vergine e una cripta con una scultura che rappresenta Maria dormiente, perchè è qui che morì e salì in cielo.


Sempre fuori dalle mura si trova il Monte degli Ulivi, prende questo nome per la presenza degli ulivi che da millenni crescono sulle pendici. Luogo fondamentale per gli ebrei perchè è il sito del Giudizio e della Risurrezione degli uomini retti, per questo ospita oltre 150.000 tombe. E' sacro anche ai cristiani perchè nell'Orto dei Getsemani Gesù pregò prima del suo arresto. Molti sono gli edifici cristiani che si trovano qui, tra questi la Tomba di Maria o Chiesa dell'Assunzione ed all'interno si trova il sarcofago della tomba.

Monte degli Ulivi

Tra i posti da non dimenticare in tutti i sensi, vi è lo Yad Vashem Museo dell’Olocausto, memoriale ufficiale delle vittime ebree dell'olocausto fondato nel 1953. E' un posto che ti tocca in profondità, è impossibile non provare dolore davanti ai video, alle foto, alle testimonianze, oltre che agli oggetti appartenuti a queste vittime innocenti. Il percorso spiega in maniera eccezionale la storia del popolo ebraico di ogni nazionalità durante la Shoah. Se ripenso ad alcuni documentari e soprattutto alla Sala dei Nomi mi viene la pelle d'oca... Imperdibile in Giardino dei Giusti dedicato a coloro che hanno salvato gli ebrei europei.

In conclusione, posso dire che è stato il viaggio più bello della mia vita, ricco di emozioni, brividi, immagini bellissime e non vedo l'ora di tornare!!

Ps. per dormire vi consiglio l'Abraham Hostel a Tel Aviv, mentre a Gerusalemme ho soggiornato al The Post Hostel entrambi molto smart e in posizione centrale, offrono una vasta colazione e ampi spazi dove lavorare o sorseggiare un cocktail. Da non perdere le loro serate a tema e le escursioni, io ad esempio sono andata a fare un giro al Mar Morto organizzato dal Post Hostel.


Commentaires


  • Pinterest
  • White Instagram Icon

© 2020 by Viaggio Da Casa

Thanks for submitting!

bottom of page