Domani è la festa della Repubblica una giornata che quest'anno avrà più valore per tutti noi e che sicuramente non dimenticheremo. Nonostante non sia ancora possibile spostarsi da una Regione all'altra ti propongo un itinerario in Abruzzo, che nel caso in cui non fossi lì, potrai tranquillamente fare dal 3 Giugno in poi.
Il percorso di oggi è diverso dai precedenti, niente spiagge e acque cristalline, questa volta le sostituiamo con un meraviglioso percorso naturalistico e faunistico. Non dimenticare che l'Italia è il Paese europeo con la maggior varietà di specie viventi (56000 scusate se è poco) e ti porto a fare "amicizia" con lupi, orsi e cervi. Uno dei posti dove puoi trovarli è il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Per comprendere le bellezze di questo territorio ti consiglio di suddividerlo in 2 giornate e di soggiornare in un b&b immerso nella natura, magari tra le rustiche mura di un'antica abitazione. (Personalmente ho dormito a Bisegna, un paesino di 208 abitanti dove la notte era solito passeggiare un pauroso orso goloso di ciliege, che si divertiva a scuotere gli alberi e a rubare i frutti, che ho sentito all'opera).
![bosco di betulle con luce che filtra tra i rami](https://static.wixstatic.com/media/84d469_05d7d46fdd7a45c9a47a37949b320bf8~mv2.jpg/v1/fill/w_768,h_960,al_c,q_85,enc_auto/84d469_05d7d46fdd7a45c9a47a37949b320bf8~mv2.jpg)
La prima tappa appunto è dedicata alla scoperta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Istituito ufficialmente nel lontano 1923, già il re Vittorio Emanuele II aveva creato una riserva di caccia per proteggere la fauna di queste zone dal degrado, disboscamento e dalla caccia indiscriminata. Nel '21 viene realizzata la prima area protetta d'Italia affittando dal comune 500 ettari della Costa Camosciara; nel 1923 con decreto legge viene riconosciuto ufficialmente.
Il Parco nasce con lo scopo di conservare l’aspetto originario del territorio, favorendo l’integrazione tra l’uomo, la flora e la fauna. Possono sembrare solamente belle parole ma quando si è sul posto si capisce che questi sono facce della stessa medaglia che condividono armonicamente questo habitat.
Oltre che immergersi nella natura rigogliosa e stare a contatto con essa è possibile partecipare a visite diversificate per tematiche, esplorare musei, scoprire l’artigianato e la cucina del posto.
Il Parco presenta diversi ingressi, a seconda di dove ti trovi non faticherai a trovarne uno, io ho scelto quello di Villavallelonga, dove è situato il Centro Orso con relativo museo ed area faunistica dedicata agli orsi ed ai cervi. All'ingresso si è accolti da cervi e cerbiatti (cucciolo di cervo) che timidamente passeggiano, mentre quelli più vanitosi si mettono subito in posa per farsi fotografare, come farsi scappare un'occasione del genere!
Altro incontro che è possibile fare è quello con l’orso bruno marsicano, infatti percorrendo il Sentiero Natura, tra gli alberi è presente una vasta area recintata che ospita due orsi. Ricordo che ne ho visto uno che stava mangiando un quintale di carote e le sceglieva una per una, io ero estasiata e super emozionata, non mi sembrava vero essergli così vicina, lui ovviamente non mi ha minimamente calcolata, beh davanti ad un pranzo del genere come dargli torto!!
Ah il 25 Maggio per la prima volta sono stati avvistati 4 cuccioli con la mamma che si aggiravano liberamente tra i boschi, una vera emozione per tutto lo staff del parco.
Camminare nel bosco tra faggi, betulle, iris marsicana, scarpetta di Venere, cullati dal canto di mille volatili è davvero suggestivo, ti permette di staccare realmente la spina, di riflettere o semplicemente rilassarti, oltre che di prepararti per la prossima sosta.
La seconda fermata che ho scelto è all'interno del Parco e precisamente nei pressi del Lago di Barrea. Nato dallo sbarramento del fiume Sangro, è uno specchio d’acqua cristallina dove in inverno il tempo scorre lento sotto una candida coltre di neve, mentre in estate rinasce grazie ai turisti che prendono il sole, nuotano, fanno canottaggio e si riposano contornati dalle montagne e dalla natura.
Qui si affacciano tre paesi (puoi scegliere se visitarli tutti o solamente uno):
Civitella Alfedena, un borgo medievale arroccato sul lago che, nei suoi vicoletti, ospita 315 abitanti. Conserva la Torre di avvistamento detta la Saettera del 1400, utilizzata per lanciare le saette (frecce) dal XV sec fino al XIX sec; la Chiesa di Santa Lucia di origini romaniche e ricostruita con facciata rinascimentale a seguito del terremoto del 1915. Anche qui è presente l’ingresso al Parco con l’Area Faunistica del Lupo, il cui scopo è studiare e far comprendere l’importanza di questa razza e preservarne la conservazione, grazie ad un centro per la cura degli animali feriti ed il soccorso in caso di pericolo. Dentro un'area recintata si trovano gli animali recuperati ed è quindi possibile vedere il lupo appenninico in semilibertà. Sempre in questa zona vi è l'Area Faunistica della Lince con degli osservatori speciali che permettono di scovare questo raro e misterioso felino.
Barrea è un antico borgo che sorge su uno sperone roccioso a 1066 m a strapiombo sul lago, la cui struttura urbanistica è rimasta immutata nei secoli ed è caratterizzata da una cinta difensiva di case-mura e dal Castello. Questo è stato edificato tra il 1016 ed il 1017 dalla famiglia Di Sangro e sorveglia il borgo grazie alle imponenti mura ed alle torri difensive tutt’ora visitabili; da qui si ammira un suggestivo panorama sul lago, sulle cime dei monti dell’Alto Sangro e sul profondo canyon scavato dal fiume.
![Vista dei tetti di Barrea, paese arroccato, sullo sfondo si vede il lago su cui si affaccia con montagne che lo contornano](https://static.wixstatic.com/media/84d469_93838348794d48de83b7d4f2452d681e~mv2.jpg/v1/fill/w_960,h_720,al_c,q_85,enc_auto/84d469_93838348794d48de83b7d4f2452d681e~mv2.jpg)
Villetta Barrea è un borgo ai piedi del Monte Mattone abitato da 600 anime. Le prime testimonianze urbanistiche risalgono al 1427 quando il paese compare in un censimento di Alfonso D’Aragona, anche se già nel 746 i Benedettini avevano fondato il Monastero di Sant’Angelo di cui ne restano i segni nel cimitero, tappa obbligatoria per osservare le decorazioni sul tema dell’Annunciazione presenti nella Chiesa di San Michele. Il paese nonostante sia stato rimodellato nel '400 presenta ancora denominazioni risalenti all'occupazione benedettina come per esempio Valle Sant'Angelo, Collangelo, Colli di Morino. Simbolo di Villetta è il cervo, in particolare Oreste mascotte del posto che si aggira tra i vicoli e socializza con tutti. La presenza di questi è data dal fatto che ci troviamo nei pressi della Camosciara, anfiteatro naturale di rocce ed ex riserva di caccia reale, ora annessa al Parco Nazionale d’Abruzzo, che ospita camosci, cervi e caprioli selvatici.
Dopo questa breve carrellata non ti resta che indossare scarpe da ginnastica e metterti in viaggio!
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